05 settembre 2003 - La
Sicilia
Buscemi,
viaggio fra i dialetti con «Lithos»
Ha avuto successo anche
a Buscemi, l'altro ieri sera, la rassegna di musica popolare,
acustica e contemporanea «Lithos». In piazza Roma
la raffinata musica del trio di organetti, Tombesi, Salvi, Ciuma,
con le sonorità dell'antico strumento, apripista alla
più recente fisarmonica, un viaggio tra i vari dialetti
della penisola intesi come grande patrimonio culturale da salvaguardare.
I musicisti, di provenienza veneta, emiliana e pugliese, hanno
cantato brani popolari della tradizione musicale delle rispettive
regioni, legati alle folcloristiche danze locali ed in particolare:
le tarantelle pugliesi, le manfrine emiliane ed i saltarelli
veneti. Il trio conclude l'esibizione con «Speranze perdute»,
un classico dei musicisti di strada.
Nella seconda parte della serata i «Discatosiculo»
hanno incuriosito la platea con il suggestivo suono delle campane
manovrate da loro stessi, in bronzo fuso e realizzate a Tortorici,
sui monti Nebrodi. Gemino Calà, Antonio Smiriglia, Pino
Cappello, Giovanni Cappello, Nino Milia, Billy Nocifora e Roberto
Franchina, coniugando tradizione ed innovazione, attenti al
recupero ed alla rivalutazione della tradizione del canto popolare
dei Nebrodi, hanno suonato e cantato in lingua diversi brani
della loro galleria con l'impiego di strumenti agro-pastorali
e tra i quali la zampogna, lo zufolo, la bifira, ed il flauto
doppio.
«Il giudizio sulla rassegna è estremamente positivo
- dice Carlo Muratori, direttore artistico ed ideatore dell'iniziativa
- Si assiste ad un crescente interesse, non solo locale ma anche
di altre provincie, con la conseguenza che questo tipo di musica
matura nel tempo un suo pubblico. La scelta dei luoghi per le
esibizioni, piccoli centri della provincia di Siracusa, è
un gesto di coerenza per lo stretto collegamento tra la musica
popolare e lo scenario offerto dalle piazze dei comuni montani».
g. i. |