Warning: include(D:\Inetpub\webs\rassegnalithosit\2002\inc\counter.php) [function.include]: failed to open stream: No such file or directory in D:\Inetpub\webs\rassegnalithosit\2002\inc\menu.php on line 219
Warning: include() [function.include]: Failed opening 'D:\Inetpub\webs\rassegnalithosit\2002\inc\counter.php' for inclusion (include_path='.;C:\PHPVersions\PHP52\includes') in D:\Inetpub\webs\rassegnalithosit\2002\inc\menu.php on line 219
>
Stampa / News > Lithos
pietra sonora della Sicilia 30 Luglio 2002 - VIVERE allegato "La Sicilia"
IBLEI UNA MONTAGNA DI MUSICA Lithos pietra sonora della Sicilia
La pietra, come è ben noto, viene erosa dagli agenti
atmosferici senza perdere, però, la sua robustezza
e compattezza. Lithos, la rassegna di musiche delle radici
giunta alla terza edizione, mantiene in toto la caratteristica
insita nel suo nome (in greco voleva dire pietra) e perde
parte del suo "corpus" tradizionale - riducendosi
da 11 a 4 giorni con un cartellone di soli artisti siciliani
- ma conservando intatta la sua forza di spazio dedicato
alla memoria musicale e culturale del territorio siracusano
dove si svolge. Non saranno certo le vicende amministrative,
qualsiasi esse siano, a bloccare il cammino, anzi i percorsi
inventati dal musicista siracusano Carlo Muratori per
la rassegna da lui guidata sin dalla prima edizione. I
transiti a sud-est di Lithos, hanno un grosso punto di
forza che è rappresentato dalla auto-evidenza della
scelta artistica che non prescinde mai dalla storia e
dal percorso musicale e umano dei nomi inseriti in cartellone.
Per l'edizione 2002, che si svolge dal 1° al 4 agosto
in quattro comuni dei monti Iblei (Palazzolo, Cassaro,
Ferla e Buscemi), Muratori, che torna a far parte della
rassegna anche nella veste di musicista, non potendo far
ricorso, per motivi di budget, ai grandi nomi nazionali
del folk e della canzone d'autore; ricor-diamo lo scorso
anno i Veneti Archedora o il giovanissimo talento internazionale
dell'organetto, il genovese Filippo Gambetta), ha scelto
quattro nomi della scena siciliana che, nello
spirito tradizionale della rassegna, sposano la ricerca
sulle radici popolari e la necessità di sperimentare
nuovi linguaggi. Ecco, quindi, da una parte la palermitana
Sara Cappello, can-tautrice dialettale, da anni impegnata
nel revival della tradizione musicale siciliana. Qualcuno,
addirittura, la definisce l'erede naturale di Rosa Balistreri,
fino ad oggi, la massima espressione del folk revival
isolano. Lasciando da parte i giudizi, che restano comunque
soggettivi, va riconosciuto l'alto valore artistico e
culturale del lavoro svolto dalla Cappello. Le radici
siciliane della musica diventano stimolo per un ritorno
ad un'antico mestiere della musica, quello del cantastorie.
E' il caso del ripostese Luigi Di Pino, che ha messo da
parte il rock dei suoi esordi per andare in giro, tra
piazze e locali pubblici, a cantare le antiche e le nuove
gesta del popolo siciliano. La tradizione diventa anche
opportunità per una lettura moderna attraverso
l'uso di strumenti non ortodossi. Ecco come gli Gnorri
non dimenticano affatto le esperienze maturate nel rock
e nel jazz. Si spostano, invece, a Sud i catanesi Melthemi:
Grecia. Spagna sefardita. Medio Oriente si incontrano
e si fondono in un viaggio che vola sulle ali dei venti
del Mediterraneo. "I percorsi di Lithos - sostiene
Muratori - si muovono tra musiche e canti che parlano
la lingua siciliana dei nostri padri, quella che adattandosi
docilmente è arrivata fino al terzo millennio;
quella che anche grazie al nostro lavoro, potremo sperare,
un giorno, di ascoltare anche dai nostri figli".
di Gianni nicola caracoglia