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Ferla
è un paese di circa 3.000 abitanti situato sulle
pendici di Monte Lauro (SICILIA ORIENTALE, MONTI IBLEI)
ad una altezza di circa 500m s.l.m. Di origini remote,
vi si trovano numerosi i resti della primitiva civiltà
della Valle dell'Anapo che ebbe la sua maggior espressione
nella misteriosa città di Pantalica.Possiamo ammirare
resti di età castellucciana, necropoli sicule,
abitati tardo romani e bizantini. Il paese, poggiato sulle
pendici di un colle che si affaccia su tre valloni, è
di gradevole aspetto e, all'impronta marcatamente settecentesca
che seguì alla ricostruzione dopo il terribile
terremoto del 1693 unisce i segni dei successivi ampliamenti
dell'Ottocento fino all'epoca Liberty.Al suo interno numerose
chiese conservano opere d'arte fra cui stucchi e statue
gaginiane, un crocefisso di frate Umile da Petralia, dipinti
del Crestadoro (per la visita contattare la Parrocchia)Da
Ferla si può facilmente accedere alla Valle dell'Anapo
attraverso il cancello di Cassaro (3 km) e all'area archeologica
di Pantalica (S.Micidiario, Anaktoron, valle del Calcinara
attraverso comodi percorsi. Altri itinerari permettono
di visitare il torrente Arancio, ricco di suggestioni
archeologico-naturalistiche e il Bosco della Foresta,
piccolo scrigno incontaminato.Una rete di sentieri collega
Ferla con tutti i paesi circostanti (contattare scout).A
Ferla si può dormire e mangiare (prendere contatto
con la proloco). Particolarmente suggestiva è la
festa di Pasqua che si prolunga per tutta la Settimana
Santa. Il nome Ferla risale alla stagione medioevale,
nel periodo della sua rifondazione dopo la riconquista
normanna. Sembra trarre origine dal longobardo "Farra"
(comunità, villaggio), ciò che insieme ad
altri relitti linguistici ("braida", pianura,
campo fertile) testimonia l'appartenenza alla ristretta
cerchia dei dialetti gallo-romanzi.