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musica per coinvolgere
08 Agosto 2002 - Giornale "La Sicilia"
Lithos,
musica per coinvolgere
FERLA - Dare tutto per scontato non
stimola né i sensi né la fantasia. Per
ascoltare buona musica, quindi, è necessario
avere anche un buon senso dell'orientamento nello spazio
geografico. Ferla non è propriamente dietro l'angolo
in pratica per nessuno, sia che si provenga da nord,
da sud o da altrove. Gli Iblei hanno la rara capacità
di inglobare dentro di sé le proprie comunità
urbane, gelosamente custodite come le gioie di casa.
La scoperta, quindi, di un suggestivo palcoscenico ai
piedi di una lunga scalinata che promana dal Convento
dei Cappuccini diventa occasione per trovarsi a contatto
con la ragione prima della musica: il racconto "melodioso"
della vita, a tu per tu, senza mediazioni. E' questo
il segreto di Lithos, il piccolo festival di musiche
di radice nato nel 2000 per dare voce ai suoni del popolo.
Carlo Muratori, il suo ideatore, ne ha fatto quasi il
suo alter ego: se la gente non va alla musica "prima",
alla musica che parla la lingua della gente, il suo
dialetto, sarà questa a muoversi per andare da
loro. Così Lithos, per la terza volta, ha attraversato
la provincia di Siracusa per trasferire le emozioni
musicali di gente che canta e suona ancora con un senso
"sociale", per gli altri. Palazzolo, Cassaro,
Ferla, Buscemi le tappe concluse domenica scorsa, percorse
da una piccola carovana di mestieranti della musica,
lo stesso Muratori, la palermitana Sara Cappello, gli
italo-greci Melthemi, il cantastorie ripostese Luigi
Di Pino, gli Gnorri di Lentini. Tra filastrocche popolari,
canzoni d'autore in dialetto, contaminazioni sonore
mediterranee, "cunti" canti e immagini e quant'altro,
Lithos, attirando tappa per tappa pubblici intergenerazionali
fatti di ventenni curiosi e di anziani pronti alle novità,
ha vinto la sua sfida, dimostrando che, se pur "confinata"
nelle riserve dei piccoli centri montani, per motivi
di budget, la musica di radice popolare e i suoi figli
illustri come la canzone d'autore o la world rnusic
non sono solo cibo "intellettuale" e nulla
più.
La tappa dì sabato a Ferla né è
la conferma. I tre set dì Melthemi, Cappello
e Muratori, profondamente diversi l'uno dall'altro,
hanno riscosso consensi aperti. Melthemi, capaci di
spaziare dall'area celtica del nord alla Spagna sefardita
del sud; Sara Cappello, magica nel suo tocco di chitarra
che aiuta la sua voce generosa a raccontare la "sicilianità"
più istintiva, debitrìce della lezione
assoluta di Rosa Balistreri; Muratori, ormai maestro
a domare il dialetto isolano alle sue metriche fatte
di armoniosa modernità. Grazie a loro il sabato
sera di Ferla ha vissuto la magica febbre della memoria.
Gianni Nicola Caracoglia
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